In questi ultimi anni si sente tanto parlare di neve anche al sud.
Io non lo trovo cosi eccezionale perchè credo che seppur per diverse dinamiche, sia nord che sud hanno la possibilità di avere nevicate notevoli.
In questi giorni infatti abbiamo assistito a diverse precipitazioni e nel gruppo assocuiato alla pagina di Orso Bianco, sono emerse discussioni interessanti sul perchè e come mai il sud vede più spesso la neve.
Anche se io sono sempre convinta che va dove serve, uno di loro signor Marco Mazzei mi ha cortesemente inviato dei ritagli di giornale che riportano statische molto precise sulla neve nel Salento, precisamente a Lecce.
Un articolo molto ben descritto e dettagliato che mi ha spinto ad effettuare una ricerca.
COSIMO DE GIORGI
Per fortuna esiste la storia e con essa chi racconta e documenta fatti accaduti.
Ma chi è Cosimo De Giorgi?
Cosimo De Giorgi O Arcangelo Cosimo De Giorgi è un medico italiano,nato il 9 febbraio 1842 morto il 22 dicembre 1922.
Innumerevoli i suoi studi che non si sono limitati alla medicina, ma bensi hanno spaziato fino alla meteorologia.
Nel corso della sua vita affiancò alla professione di medico quella di insegnante presso la Scuola Tecnico-Normale di Lecce (dal 1870) e presso l’Educatorio Femminile (dal 1875). Ma a queste egli aggiunse un’intensa attività di ricerca e di studio che, riflettendo in pieno l’ampiezza dei suoi interessi culturali, abbracciò campi vastissimi ed eterogenei: paleontologia, paletnologia, archeologia, geografia, idrografia, meteorologia, geologia, sismologia, agricoltura, igiene. E nell’arco della sua lunga carriera si occupò dello studio del paesaggio e dei monumenti di Terra d’Otranto, ma soprattutto del restauro dei più importanti monumenti. A lui si devono il ripristino del portale della chiesa dei Santi Niccolò e Cataldo di Lecce e la scoperta dell’anfiteatro romano del capoluogo salentino. Il testo che lo rese famoso, non solo a livello locale, furono i due volumi dei Bozzetti di viaggio, dove descrive i monumenti delle attuali tre province salentine. Una sorta di censimento artistico, paesaggistico e architettonico del patrimonio di Terra d’Otranto.
A lui si deve la fondazione, nel 1872, dell’Osservatorio Meteorologico di Lecce, le cui osservazioni iniziarono il 1º dicembre 1874. Ottenuti, nel 1876 altri 24 pluviometri, allestì, a sostegno di tale attività, la Rete Termopluviometrica Salentina, un’efficiente rete di monitoraggio che, nel 1877, attraverso una trentina di stazioni, estendeva le osservazioni a tutta la provincia.
L’attività di raccolta dei dati proseguì fino alla morte del fondatore ed in maniera continua, se si eccettuano alcune lacune durante la parentesi bellica, furono pubblicati nel Bollettino Municipale (fino al 1900) e, successivamente nella Rivista Meteorica Annua.
Essi sono attualmente oggetto di attenzione e di recupero da parte dell’Università di Lecce, per un loro possibile utilizzo nell’ambito dello studio storico del clima locale nel corso di progetti di ricerca sulle modificazioni climatiche indotte dall’attività umana.
Una dettagliata analisi negli aspetti climatici della Pro-vincia; l’ultima, riferita al quarantennio 1875 ̧1914,fu pubblicata nel 1915 e rappresentò
“il mio testamentometeorico sul clima di Lecce, che lascio ai miei concittadini ecomprovinciali. Gli uomini passano, ma le istituzioni riman-gono purché siano amorosamente dirette e purché non manchinoad esse i necessari sussidi ed incoraggiamenti”
.Nell’800, all’attività di meteorologo, spesso ve-niva affiancata quella di sismologo. Il De Giorgi,a quest’ultimo riguardo, così si espresse :
“Un altroramo del grande albero delle scienze naturali è quello cheesamina e studia i terremoti e prende il nome di sismolo-gia. nel mio programma di studi geofisici sulla Terrad’otranto non potevo né dovevo tralasciarlo”.Egli pro-gettò, infatti, il sismografo per l’Osservatorio diLecce, con il quale, per più di due decenni, regi-strò gli eventi sismici che interessarono la città ela provincia.
Raccolse diversi dati significativi sulle nevicate nell Salento.
per le immagini dei ritagli di giornale ringrazio il Signor Marco Mazzei del gruppo Telegram
CARTA NIVOMETRICA DEL SALENTO CON DATE E ACCUMULI
accumuli nevosi significativi: 7 anni (dal 1972 al 1978)
Dal 1957 ad oggi, totale giorni con accumulo al suolo:
Svariate fioccate senza accumulo in Novembre e Aprile
In Gennaio: 8 giornate con accumulo nevoso
In Marzo: 7 giornate con accumulo nevoso
In Dicembre: 6 giornate con accumulo nevoso
In Febbraio: 4 giornate con accumulo nevoso
In Aprile: 1 giornate con accumulo nevoso
Dal 1957 ad oggi, totale annate con accumulo al suolo:
Nell’ultimo 50ennio: 16 annate con nevicate da accumulo
Nell’ultimo 30ennio: 11 annate con nevicate da accumulo
Le nevicate con accumulo si hanno in media ogni 3,13 anni (considerando l’ultimo cinquantennio)
Le nevicate con accumulo si hanno in media ogni 2,73 anni (considerando l’ultimo trentennio)
Prima di concludere elenchiamo altri eventi freddi o nevosi fuori dall’ultimo cinquantennio:
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- Marzo 1747 sul Salento “freddi ennesimi e venti di borea”.
- Il “gelidamente” famoso 1929 (colpì l’intera Europa e tutta la nazione).
I primi due mesi del 1941.
Il ’56 (grande invernata).
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