In occasione dell’One Health Day, una giornata dedicata alla salute globale del nostro pianeta, gli esperti hanno lanciato un monito che non può e non deve essere ignorato: la salute umana e l’ambiente sono legati da un filo invisibile ma potentissimo. Secondo le ricerche presentate durante il convegno, oltre 1,4 milioni di decessi per cancro ogni anno possono essere attribuiti a fattori ambientali, una percentuale che suona come un campanello d’allarme per la comunità internazionale.
Il messaggio è chiaro: non possiamo più permetterci di considerare la salute umana e l’ambiente come due entità separate. La scienza, con sempre maggiore evidenza, sta svelando come l’inquinamento ambientale non sia solo un nemico del pianeta, ma anche un diretto responsabile dell’aumento del rischio di contrarre malattie che affliggono l’umanità. Studi recenti hanno stabilito un nesso diretto tra l’esposizione a livelli eccessivi di smog e l’insorgenza di patologie cardiache, polmonari, tumori e persino disturbi della salute mentale.
Durante il One Health Day, è stato sottolineato che il 24% delle malattie globali è determinato dall’esposizione a fattori ambientali nocivi. Questa percentuale non solo è allarmante, ma rappresenta anche una chiamata all’azione per politiche di prevenzione più efficaci che tengano conto dell’ambiente in cui viviamo.
Rossana Berardi, oncologa e presidente di One Health Foundations, ha evidenziato come la maggior parte dei casi di malattie cardiovascolari, oncologiche e respiratorie sia influenzata dai fattori ambientali. La sua dichiarazione, basata su dati concreti e ricerca scientifica, pone l’accento sulla necessità di una pulizia ambientale come parte integrante della prevenzione sanitaria.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno ci siano circa 7 milioni di morti premature attribuibili all’inquinamento. Questi numeri non sono solo statistiche, ma rappresentano vite umane, famiglie e comunità che soffrono a causa di un ambiente malato.

One Health Day: un momento di riflessione, ma non solo
Uno studio dell’Università del Massachusetts del 2016 ha rivelato che malattie polmonari come la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) e il cancro ai polmoni sono legate a una bassa qualità dell’aria e a un alto livello di smog. Ma non si ferma qui: l’inquinamento è stato associato anche a tumori al seno, alla gola, allo stomaco, al fegato e all’utero, come dimostrato da una ricerca pubblicata su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention.
Queste scoperte sono un richiamo alla responsabilità collettiva di proteggere il nostro ambiente come se fosse la nostra salute, perché in effetti lo è. La prevenzione delle malattie passa anche attraverso la lotta all’inquinamento e la promozione di uno stile di vita sostenibile.
L’One Health Day non è solo una giornata di riflessione, ma un punto di partenza per un cambiamento radicale nel modo in cui percepiamo e affrontiamo la salute pubblica. È tempo di riconoscere che ogni azione che danneggia l’ambiente è un colpo inferto alla salute globale e di agire di conseguenza.
In conclusione, il legame tra salute e fattori ambientali è un argomento che non può più essere relegato a semplici discussioni accademiche o ambientaliste. È una realtà che richiede un impegno concreto e immediato da parte di tutti gli attori della società: governi, aziende, comunità e singoli individui. Solo così potremo sperare di ridurre quel 24% di patologie legate all’ambiente e garantire un futuro più sano per noi e per il pianeta che chiamiamo casa.