NOTTE POLARE

NOTTE POLARE
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Viene chiamata notte polare la notte che dura da almeno più di 24 ore a massimo 6 mesi nelle calotte polari, realizzabile esclusivamente nell’emisfero che – alternato con l’altro di semestre in semestre in concomitanza degli equinozi – si trova maggiormente rivolto verso l’esterno del sistema solare anziché verso il sole.

Nell’arco dei 6 mesi in cui si sviluppa il fenomeno si realizzano diversi tipi di notte polare, alcuni dei quali solo nelle zone più vicine al polo; ciò è in relazione al numero massimo di gradi sotto l’orizzonte che verrà raggiunto dal Sole durante le ore diurne nel luogo in questione,

cosa che dipende dalla latitudine del luogo stesso.

Crepuscolo polare

In base alla latitudine del luogo si determina infatti in che periodo del semestre il Sole rimarrà sotto l’orizzonte anche di giorno (e per quanto tempo), nonché il numero massimo di gradi sotto l’orizzonte che esso raggiungerà via via in tale periodo nelle ore diurne – numero di gradi da cui dipende il livello di oscurità nel luogo in questione durante il giorno della notte polare, e quindi la tipologia della notte polare che si verifica.

Notte polare civile

La notte polare civile si realizza nelle regioni la cui latitudine è superiore a 72°33′, cioè almeno 6° oltre il circolo polare, quando il Sole resta tra -6° e -12° rispetto all’orizzonte durante le ore diurne.

La massima luce solare percepibile durante le ore diurne della Notte Polare Civile è pari a quella del crepuscolo nautico.

Non ci sono luoghi nell’Europa continentale che soddisfino questa definizione, tuttavia nel territorio norvegese delle Svalbard il fenomeno della notte polare civile si verifica dal 12 novembre alla fine di gennaio. Se il cielo è coperto, il “giorno” è comunque molto scuro in luoghi come la regione circostante Capo Nord, la Finnmark.

La notte polare civile è preceduta da periodi di crepuscolo polare, e seguita nuovamente da periodi di crepuscolo polare (se in luoghi compresi tra latitudine 72°33′ e 78°33′) o dalla notte polare nautica

Notte polare astronomica

La notte polare astronomica si realizza nei territori con latitudini superiori a 84°33′ (18 gradi oltre il circolo polare), quando l’angolo tra il Sole e l’orizzonte è pari o minore a -18° anche durante tutte le ore diurne; ai poli questo periodo dura circa 11 settimane[2] (con il solstizio circa a metà).

Quando la notte polare astronomica si realizza, anche durante le ore diurne nessuna traccia di luce solare è visibile, in nessun momento.

Non vi sono terre emerse (escluso l’Antartide) in cui avviene questo fenomeno; la base Amundsen-Scott, essendo situata esattamente al polo sud, sperimenta la massima durata della notte polare astronomica.

I territori in cui si realizza la notte polare astronomica arrivano a tale stadio dopo aver attraversato – nell’arco di circa 7-8 settimane – il crepuscolo polare, la notte polare civile e la notte polare nautica, per poi ripercorrere le stesse fasi in senso inverso – sempre in circa 7-8 settimane – fino all’equinozio che li porterà ai quasi 6 mesi di esposizione diretta alla luce del Sole (nuvolosità permettendo).

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