Non è una previsione la mia.
Ma è quello che sento.
Un inverno come quello che spettiamo da tempo, troppo tempo.
Ci sarà il buio, presto e le luci soffuse dalle finestre.
Avremo il vento gelido al mattino, e le dita intorpidite appena fuori dalla porta.
Le fontane ghiacceranno, e le strade diverranno piste per pattinare.
Avremmo il fumo dei camini accesi e le finestre circondate dalla brina.
I bambini torneranno a mettere i cappelli di lana e gli scarponcini pesanti, e la neve cadrà.
La neve verrà potente e copiosa, coprirà tutto, la pandemia , il virus , la mascherina.
E tutti usciremo fuori dalle case, torneremo a guardarci, ad abbracciarci, e faremo a palle di neve.
Gli adulti torneranno bambini, prenderanno le slitte dalle soffitte , riesumeranno le panda dal garage e sgommertanno sulla neve.
Le donne scenderanno, senza preoccuparsi della piega dei capelli, vestiranno le tute e faranno il pupazzo di neve.
Jack Frost riempirà le strade di cristalli, e babbo natale distribuirà i regali dalla slitta con le Renne.
E nevicherà…nevicherà su questo 2020 maledetto, che ci ha chiuso, e ha chiuso tutto.
nevicherà sui no, sui forse e sui non sarà mai…
E la neve metterà tutto al suo posto.
Ci sarà il Polar Express per tutti quelli che credono che tutto sia possibile, che il Natale è unico.
Che Babbo Natale esiste, che la neve è magia.
L’inverno che verrà.
Lo abbiamo dentro.
E io lo realizzero’ per voi.