Interviste :Leonardo Parigi e il sogno Artico

Interviste :Leonardo Parigi e il sogno Artico
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Buongiorno a tutti.

Ho conosciuto Leonardo tramite i social, navigando in rete, trovando la sua pagina Osservatorio Artico e di conseguenza il sito a lei collegata.

Mi è piaciuto subito lo stile elegante con cui si approccia a spiegare un tema poco trattato in Italia, chiedeva collaborazioni e non ho potuto resistere dal contattarlo.

Genovese di origine e vive ancora nella sua Genova, ama il mare , i viaggi nella vita fa il Social Media Manager e ha un sogno legato appunto all’Artico.

Da qui nasce la nostra collaborazione con lui per divulgare e far conoscere temi che vengono snobbati o suscitano poco interesse, di cui io stessa so poco ma incontrare Leonardo ha fatto si che mi interessassi dell’argomento.

E cosi ho pensato di chiedere direttamente a lui, che è il primo ad occuparsene attivamente in Italia di spiegarci cosa racconta Osservatorio Artico.

Barbara

Come nasce Osservatorio Artico e che messaggio vuoi inviare a chi ti legge .

L.P

Osservatorio Artico nasce dalla passione legata alla geopolitica e agli Affari Esteri.

Quando vivevo in Danimarca avevo visto il grande interesse sul tema, e ho deciso di iniziare a occuparmene. In Italia si guarda logicamente a territori più vicini, su tutti Mediterraneo e Medio Oriente, e gli sforzi per far uscire il tema artico sui giornali spesso è vano.

Allora ho deciso di creare questo sito, il primo in Italia che si occupi esclusivamente di temi correlati al Polo Nord e alla regione artica. L’idea di base è di far conoscere anche ai lettori in lingua italiana le tematiche polari, anche perché ci sono grandi punti di contatto fra Italia e Artico.

L’ambiente è certamente uno dei punti più importanti, ma bisogna anche considerare che molte aziende italiane lavorano già alle latitudini del Circolo Polare Artico, e che la possibile apertura di nuove rotte commerciali a Nord inciderebbe senza dubbio anche sui porti italiani e, di conseguenza, sulla nostra economia.

Barbara

Tu vivi a Genova sei un uomo di mare, ma come è trattato il nostro mare?

L.P.

Le condizioni climatiche al Polo Nord si riflettono in maniera diretta anche sui nostri mari. I dati di tutti i principali centri di ricerca internazionali evidenziano come le micro-plastiche siano ormai anche a latitudini impensabili, e lo stato di salute dei mari è fortemente influenzato dalle nostre attività.

Cose che ben sappiamo, e che si cerca di mitigare con accordi globali, anche se per il momento non sembra che si siano trovate soluzioni efficaci. La Marina Militare italiana e il CNR sono presenti nell’Artico grazie al centro di ricerca di Ny Ålesund e alle missioni High North, che hanno come obiettivo la ricerca scientifica.

L’attenzione del nostro Paese è già molto forte sul tema ambientale, e lo stato di salute dei nostri mari è sotto costante monitoraggio. Lo scioglimento progressivo dei ghiacci polari accelera ulteriormente il degrado ambientale, e gli effetti di ciò che succede nell’Artico li vediamo già oggi sulle coste settentrionali dell’Europa e della Russia.


Il suo canale twitter

Barbara

Che cosa ti aspetti di lasciare come segno nel mondo di cio’ che vuoi divulgare e secondo te cosa si dovrebbe fare di immediato per iniziare, almeno a risolvere la situazione.

L.P.

Domanda importante! 😉 Vorrei che questo genere di attività, la divulgazione in primis, aiutassero una consapevolezza diffusa di ciò che abbiamo intorno e di come potremmo migliorare le nostre condizioni generali, presenti e future. Credo che le attività da mettere in piedi siano moltissime. Prima di tutto, occorrerebbe potenziare la cooperazione internazionale intorno all’Artico, che oggi è molto sviluppata ma che rischia di subire le mire di alcuni dei Paesi costieri (e non solo). La zona artica dovrebbe essere valutata come un immenso parco naturale, protetto e gestito da organismi internazionali. Chiaramente parliamo di fantascienza, perché i cinque Paesi costieri – Canada, Stati Uniti, Danimarca, Norvegia e Russia – hanno diritto a livello legale di sfruttare e utilizzare gli spazi a loro piacimento, ma sarebbe un punto decisamente importante per la salvaguardia della biosfera.

Bene direi chiaro e diretto.

Collaboreremo con lui per divulgare questo importante tema , che coinvolge tutti noi

https://www.osservatorioartico.it/

Ba

 

 

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