Primavere anticipate, anno 2012 –
“La primavera del 2012,
con il suo calore quasi estivo,
ha portato risvegliato le piante e poi ha avuto un lungo congelamento.
Questo è stato uno scenario da incubo per molti produttori, e ci ha mostrato una fotografia di ciò che il riscaldamento globale potrebbe portare”, ha detto Toby Ault,
autore dello studio,
Un fenomeno che riguarda direttamente l’Italia – sottolinea Coldiretti – dove un quinto del territorio nazionale è in pericolo di abbandono
proprio per gli effetti dei mutamenti climatici,
ma anche della mancata valore dell’attività agricola nelle aree
più difficili e del progressivo consumo di suolo,
con l’erosione di territorio agricolo a beneficio di asfalto, edifici e capannoni che causa il fenomeno
dell’impermeabilizzazione impedendo al terreno di assorbire l’acqua e aumentando il rischio di inondazioni.