sabato, Settembre 30, 2023
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Hunter Biden e la pistola persa: come una bugia potrebbe costargli caro!

Il panorama politico americano è stato travolto da una notizia sconvolgente che coinvolge direttamente la famiglia del presidente degli Stati Uniti: il governo Biden ha dichiarato l’intenzione di cercare l’incriminazione di Hunter Biden, figlio del presidente. Questa decisione è emersa in un momento estremamente delicato e ha scatenato un’ondata di reazioni contrapposte, che hanno diviso l’opinione pubblica.

David Weiss, un avvocato noto per la sua integrità e determinazione, ha annunciato ufficialmente la sua intenzione di procedere con un’accusa formale contro Hunter Biden entro il 29 settembre. Questo passo, che sembra velocizzare le procedure legali, sembra essere una mossa strategica per evitare che alcuni reati commessi da Hunter vadano in prescrizione, garantendo così che la giustizia possa seguire il suo corso.

La decisione è seguita a un altro sviluppo significativo avvenuto nel mese di luglio. La giudice del Delaware Maryellen Noreika, rispettata per la sua competenza ed equità, aveva sospeso un accordo precedentemente raggiunto che avrebbe potenzialmente evitato l’incriminazione del figlio del presidente. Questo accordo era stato interpretato da molti come un tentativo di risolvere la controversia in maniera pacifica e discreta.

La base legale di questa mossa è rappresentata dallo Speedy Trial Act, una legge risalente al 1974. Questa norma prevede che le accuse debbano essere presentate entro determinati tempi ristretti, garantendo che i casi siano affrontati in maniera tempestiva e che le persone coinvolte non rimangano in una sorta di limbo legale.

Ciò che ha sorpreso molti osservatori e analisti politici non è solo la decisione di Weiss, ma anche la reazione dei repubblicani. In molti pensavano che la nomina di Weiss, che aveva legami con l’amministrazione Trump, potesse favorire Hunter. Tuttavia, questo sviluppo recente sembra smentire tali speculazioni.

Al centro di questa vicenda c’è un episodio avvenuto nel 2018. Hunter Biden aveva acquistato una pistola, un fatto che ora lo mette sotto i riflettori. Al momento dell’acquisto, aveva mentito su un modulo dell’FBI, dichiarando di non avere problemi di droga, nonostante fosse noto il suo passato con la cocaina. Questo episodio potrebbe avere gravi conseguenze legali per lui.

Ma la storia si complica ulteriormente. Undici giorni dopo l’acquisto, Hallie, la vedova del fratello di Hunter, ha trovato l’arma e l’ha gettata via. Questo ha innescato una serie di eventi che hanno portato all’identificazione del proprietario dell’arma. A tutto ciò si aggiunge un altro possibile reato: l’evasione fiscale. Hunter avrebbe omesso di dichiarare alcuni guadagni, ampliando ulteriormente la lista delle possibili accuse.

Questi sviluppi hanno fornito ai repubblicani ulteriori argomenti nella loro battaglia contro l’amministrazione Biden, soprattutto alla luce delle elezioni presidenziali del 2024. Tuttavia, fino ad ora, l’inchiesta condotta dalla commissione Giustizia della Camera non ha prodotto documenti che possano compromettere ulteriormente la posizione di Hunter o del presidente stesso.

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