Non citero’ la nevicata che tutti sappiamo.
Ma rcordero’ che negli anni tra i 70/80gli inverni davvero non si lasciavano attendere.
In quegli anni non bisognava certo fare troppe previsioni.
Si sapeva dopo il 15 settembre, a volte anche prima eravamo nella stagione fredda.
INIZIAVA L’AUTUNNO
Appena il sole di Agosto finiva di bruciarti la pelle, intorno alla metà a cavllo appunto con il ferragosto , iniziavano i temporali che annunciavano la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Parlo per il Lago Maggiore, non abbiamo mai rispettato nel quello meteorologico ne quello classico.
Le piogge arrivavano, si abbassavno le temperature, la mattina le prime nebbie: l’autunno era arrivato.
Pozzanghere dappertutto con le foglie galleggianti, e l’ombra delle alluvioni, con conseguente esondazione del Lago.
Eccoli i miei inverni/autunno preferiti.
Senza sconti, senza ipotesi ne previsioni.
L’INVERNO INCALZAVA
E l’inverno non si faceva pregare.
Il freddo lo precedeva sempre, la mattina presto il gelo la brina e le basse temperature della notte, avevano imbiancato in modo surreale, strade, vicoli, macchine e ogni albero foglia o ramo brillava di tanti ghiaccioli messi insieme.
Il freddo non cessava mai, si andava in giro con i guanti ma le mani fino a metà delle dita erano gelate e i piedi sembravano bloccati dentro un iceberger.
Erano quegli inverni dove la notte ti mettevi sotto strati di coperte , la finestra aperta dalle imposte per vedere la neve e la mattina il naso era gelato .
Questi inverni che mancano tantissimo quest’anno potrebbero farci visita.
Questo inverno, l’idea che siano tanti è utopia ma io ci spero sempre perché credo che tutto abbia un ciclo .
Comunque inverno vecchio stile sembra davvero una realtà .
La Nina sta facendo il suo dovere quindi non ci resta che attendere.