sabato, Dicembre 2, 2023
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Caldo mortale: come la crisi climatica potrebbe quintuplicare le vittime entro il 2050

Abbiamo già conosciuto ondate di caldo mortale, ma le cose potrebbero presto peggiorare. La crisi climatica non è solo una minaccia per l’ambiente, ma rappresenta anche una grave crisi sanitaria. Questo è il messaggio allarmante che emerge dal nuovo rapporto di Lancet dedicato a Clima e Salute. La prestigiosa rivista scientifica parla di una “minaccia catastrofica” legata all’aumento delle temperature, con una proiezione inquietante: entro il 2050, le morti causate dal caldo potrebbero quasi quintuplicare.

Negli ultimi dieci anni, le morti legate al caldo mortale tra le persone con più di 65 anni sono aumentate dell’85% rispetto agli anni ’90. Questo dato, già di per sé allarmante, è solo la punta dell’iceberg di un problema più ampio e complesso. I cambiamenti climatici stanno provocando una crisi alimentare globale che mette a rischio la vita e la salute di milioni di persone, colpendo in modo particolare le popolazioni più povere e vulnerabili.

Il rapporto di Lancet punta il dito anche contro governi, aziende e banche che continuano a investire nel settore dei combustibili fossili, principali responsabili della crisi climatica. È stato evidenziato come le 20 maggiori aziende petrolifere e del gas abbiano incrementato la loro produzione, contribuendo al rischio di un aumento della temperatura media globale ben oltre la soglia di 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

Caldo mortale: il rapporto di Lancet deve far pensare

Nonostante la gravità della situazione, la risposta internazionale è stata finora insufficiente. Le Nazioni Unite hanno sottolineato che i passi compiuti dai governi per affrontare la crisi climatica sono solo “baby steps”, decisamente non adeguati alla portata del problema. Questa considerazione assume un’importanza cruciale in vista dei negoziati della Cop28 a Dubai, dove i leader mondiali avranno l’opportunità di prendere misure più incisive.

Il rapporto di Lancet sottolinea un aspetto spesso trascurato: la crisi climatica è una crisi sanitaria. L’aumento delle temperature e di caldo mortale non solo causa direttamente morti per colpi di calore, ma aggrava anche le condizioni di chi soffre di malattie cardiovascolari e respiratorie. Inoltre, il cambiamento climatico favorisce la diffusione di virus e malattie, mettendo ulteriormente a rischio la salute pubblica.

Un altro aspetto preoccupante è l’ineguaglianza nell’impatto della crisi climatica. Le popolazioni più povere, che hanno contribuito meno al riscaldamento globale, sono quelle che ne subiscono le conseguenze più gravi. Questo scenario richiede un’azione globale che tenga conto non solo dell’ambiente, ma anche della giustizia sociale e sanitaria.

Il cammino verso il 2050

Guardando al 2050, il quadro che emerge è di un mondo in cui le morti per caldo potrebbero quintuplicare se non si interviene in modo significativo e immediato. Questo richiede un cambiamento radicale nelle politiche energetiche, una riduzione drastica delle emissioni di gas serra e un impegno concreto per la salute pubblica.

Il rapporto di Lancet è un campanello d’allarme che non può essere ignorato. La crisi climatica è una realtà tangibile che sta già influenzando la nostra salute in modi che non possiamo permetterci di sottovalutare. È tempo che i leader mondiali prendano decisioni coraggiose e lungimiranti per proteggere non solo il nostro pianeta, ma anche la salute e il benessere delle generazioni future.

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