L’Amazzonia, spesso definita il “polmone verde” del nostro pianeta, sta affrontando una delle sue peggiori crisi ambientali. Lo Stato di Amazonas, la regione più vasta del Brasile e cuore pulsante dell’Amazzonia, ha dichiarato lo stato di emergenza ambientale a seguito di un’ondata devastante di incendi. Questi incendi, molti dei quali sono stati appiccati intenzionalmente per facilitare la deforestazione, stanno distruggendo vasti tratti della più grande foresta tropicale del mondo.
Dal 1 settembre, sono stati registrati ben 4.127 focolai d’incendio nello Stato, un numero preoccupante se confrontato con i dati dello stesso periodo dell’anno precedente. Queste cifre, rilevate attraverso immagini satellitari fornite dal National Space Research Institute, evidenziano la gravità della situazione.

In Amazzonia anche la popolazione soffre per gli incendi
La crisi non riguarda solo la natura. La popolazione locale sta subendo le conseguenze dirette di questi incendi. In risposta, il governatore Wilson Lima ha annunciato l’invio di aiuti umanitari e pacchi per l’igiene personale alle comunità colpite. Ha inoltre garantito il sostegno ai produttori rurali attraverso la rinegoziazione dei loro debiti.
La causa principale di questi incendi è la pressione esercitata dalle attività minerarie illegali e dall’espansione dell’agricoltura. Tuttavia, c’è una luce in fondo al tunnel. Da quando il presidente Luiz Inacio Lula da Silva è tornato al potere a gennaio, la deforestazione in Amazzonia ha mostrato segni di rallentamento. Grazie a una sorveglianza rafforzata e a sanzioni più severe, gli allarmi sulla deforestazione sono diminuiti del 66% ad agosto rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, raggiungendo il livello più basso dal 2018.
Tuttavia, la strada verso la completa salvaguardia dell’Amazzonia è ancora lunga. La comunità internazionale, insieme al governo brasiliano, deve intensificare gli sforzi per proteggere questa risorsa inestimabile. La conservazione dell’Amazzonia non è solo una questione brasiliana, ma un imperativo globale. La sua distruzione avrebbe ripercussioni catastrofiche non solo per il Brasile ma per l’intero pianeta.